LAB. MET – Il primo in Europa ad accreditarsi secondo il metodo ASTM E975
IL PRIMATO EUROPEO DI LAB.MET
La diffrattometria a raggi X rappresenta il metodo principe per la determinazione del contenuto di austenite residua, e LAB.MET è il primo in Italia e in Europa ad aver raggiunto l’accreditamento del metodo.
UNA RIVOLUZIONE NEL MONDO DELLE ANALISI
L’aumento del tenore di carbonio determina l’abbassamento delle temperature Ms (martensite start) e MF (martensite finish) favorendo, in fase di tempra, una trasformazione incompleta dell’austenite in martensite. Anche l’alto contenuto di taluni elementi di lega può portare ad una stabilizzazione dell’austenite e ad un abbassamento delle MS e MF.
La presenza di una certa frazione di austenite residua al termine del trattamento di tempra può essere un target da raggiungere per conferire tenacità, ma nella maggior parte dei casi rappresenta un problema in quanto la sua natura metastabile può determinarne la trasformazione a temperatura ambiente in seguito a modesti contributi energetici (sotto forma di calore o sollecitazioni meccaniche). Tale trasformazione ritardata dell’austenite in ferrite/martensite è accompagnata da un aumento di volume del 4% che può determinare variazioni dimensionali con perdita del profilo o delle tolleranze di accoppiamento e l’insorgenza di deleteri stati tensionali di tipo trattivo capaci di compromettere la vita di un componente.
Tradizionalmente, la quantificazione del contenuto di un materiale in termini di austenite residua passa attraverso un esame metallografico di tipo visivo, associato a sistemi d’analisi d’immagine o a tavole di confronto. Tali metodi, oltre a non costituire uno screening immediato, sono fortemente influenzati dalla preparazione e dal giudizio di chi osserva il campione al microscopio ottico risultando spesso inapplicabili, non ripetibili e limitati a campioni con tenori di austenite maggiori del 10%.
Queste problematiche, note da decenni, rendono obbligatorio l’impiego della diffrattometria a raggi X che, capace di far fronte alle importanti limitazioni dei metodi classici, conduce in tempi molto rapidi a risultati accurati e ripetibili. Il metodo applicato è quello della ASTM E975 “Standard practice for X-ray determination of retained austenite in steel with near random crystallographic orientation” e si basa sul confronto delle intensità integrate dei picchi di diffrazione di austenite e ferrite.
Grazie a questa analisi è possibile ottenere in pochi minuti la frazione volumetrica di austenite residua tramite il confronto delle aree sottese dai vari picchi del diffrattogramma ottenuto. Inoltre, questa tecnica fornisce, in determinate condizioni, l’opportunità di eseguire indagini direttamente sulla superficie esterna di manufatti e pianificare analisi a varie profondità per la verifica di trattamenti massivi e/o superficiali.
Ottenere questi risultati richiede certamente l’utilizzo di macchinari adeguati, e LAB.MET, leader da sempre nell’innovazione, ha saputo dimostrare il suo ruolo attivo anche in questo panorama dotandosi di strumenti all’avanguardia che ad oggi lo rendono l’unico laboratorio in Europa ad aver raggiunto l’accreditamento del metodo secondo la ISO 17025.